Il Falò di San Giovanni

Da qualche anno abbiamo aggiunto alle tappe simboliche del nostro anno (San Michele in Autunno – Natale in inverno – ultima tra questi la festa di primavera), un incontro celebrativo del Solstizio d’Estate presso la chiesetta del Tonnaro, con canti. balli, erbe officinali (raccolte nella notte di San Giovanni) da bruciare come buon auspicio…e semplicemente condivisione. 

“Intorno al 21 giugno il sole celebra il suo trionfo, in quello che è il giorno più lungo dell’anno, ma che allo stesso tempo, rappresenta l’inizio del suo declino.
Infatti, dopo il Solstizio d’Estate, le giornate iniziano lentamente ma inesorabilmente ad accorciarsi fino al solstizio d’inverno, in quella che è la fase “calante” dell’anno. Solstizio deriva dal latino solstat, “il sole si ferma”, e, infatti, pare quasi che il sole indugi un po’ in questa posizione prima di riprendere il suo cammino discendente. Il sole raggiunge la sua massima declinazione positiva rispetto all’equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso: inizia l’estate astronomica.”

Gli antichi usavano festeggiare il solstizio di San Giovanni con diversi riti propiziatori, con danze, preghiere, bruciando erbe aromatiche… Gli scopi erano scacciare il maligno, proteggere la terra, curare le malattie, e ricevere il massimo della potenza solare, essendo la mistica forza che unisce cielo e terra più forte. Il falò rimaneva acceso fino all’alba per dare il benvenuto al più importante dei fuochi: il sole, che veniva salutato nel suo nuovo moto inaugurando un nuovo periodo di vita.